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Segreto

Ritratto di ntlnico
Inviato da ntlnico il Mer, 29/10/2014 - 16:39
Segreto

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“…L' Italia è una Repubblica fondata sul segreto. Segrete sono le strategie politiche, segrete sono le organizzazioni criminali, segreta è la verità sulle stragi, segreti sono i servizi che servono a mantenere i segreti.
Segreta è la vera storia del nostro Paese. Segreto è il vero volto della realtà. Per un semplice motivo: il potere si fonda sul segreto.
Cit: Giorgio Dongiovanni.

Ho deciso di usare questa citazione come inizio del mio intervento perché mi fornisce un supporto autorevole alla riflessione che determinati eventi, consegnati dalla storia come veritiera e inconfutabile registrazione della realtà dei fatti, mi hanno provocato. La mia riflessione riguarda i segreti e gli eventi che l’hanno ispirata si riferiscono alla storia italiana, che alla stregua di altri paesi, (in alcuni casi anche meglio), ha manifestato la reiterata abitudine di avvolgere fatti reali in fumose nuvole di informazioni mistificate, nelle quali la verità evapora senza che l’opinione pubblica ne venga mai a conoscenza.

Partendo da questa occulta o, certe volte, manifesta attitudine di “velare” la verità, mi domando e vi domando: di quanti attori si ha bisogno per cambiare la realtà dei fatti? Ovviamente a capo del vertice della piramide della mistificazione ci sono gli alti poteri dello stato che, attraverso il solito codazzo di corrotti parassiti, manipola e controlla pedine utili a fare i loro interessi. Poi c’è qualche losco individuo di indefinito ruolo che chiamerei “intrallazzatore”, ci sono poi gli organi di stampa con giornalisti, direttori, editorialisti. Della categoria dei giornalisti possiamo distinguere coloro che speculano sulle notizie in modo non professionale, quelli più sprovveduti che si lasciano condizionare dall’una o dall’altra parte, e per finire gli infimi: i lecchini, i quaccuaraccqua che sono “membri”…caz..ni, che pubblicano notizie false consapevoli di farlo.

Di tutti questi attori nell’opera di manipolazione e oscuramento della verità, ovviamente, il protagonista principale è in cima e se questo vertice conferma quel detto che vuole che “il pesce puzzi dalla testa” in Italia questa testa non solo puzza ma assume di volta in volta connotati diversi a seconda del gruppo partitico al potere. Sulle stragi di matrice terroristica che dalla fine degli anni 60 fino agli inizi degli anni 90 hanno visto l’Italia straziata da bombe e persino da missili (strage di Ustica), non è mai stata fatta chiarezza e probabilmente mai sarà fatta perché chi ha avuto interesse a nascondere la verità, se non è defunto, non rivelerà ora segreti che potrebbero scalfire il prestigio, il potere, il ruolo politico “guadagnato” in anni e anni di occultamento, insabbiamento e mistificazione della realtà. La testa di questo pesce qui, non solo puzza ma è viscida, scivolosa e inafferrabile.

Ci sono casi invece in cui la testa del pesce oltre alla puzza assume dei connotati che potremmo definire farseschi, per il modo ridicolo, improvvisato, goffo, da barzelletta con cui tenta di nascondere le proprie malefatte. Ricordate lo scandalo Ruby, la nipote di Mubarak? Ecco! Quello è un esempio emblematico di come si risolvono i problemi da noi da qualche anno a questa parte e, ai miei occhi, queste sono situazioni come quelle che succedono fra amici, in cui l’improvvisazione, ispirata da qualche dito di alcool in più, ci fa sembrare una soluzione come la più brillante e intelligente, mentre è solo una furbata facilmente confutabile… A sentirle raccontare queste “barzellette” ci procurano molto divertimento ma il nostro è un riso amaro, perché a quelle furbate danno spazio e legittimità in tanti, giornalisti e opinionisti compresi, e a noi tocca credere che Ruby sia la nipote di Mubarak.

Se in Italia quest’ultimo modo di nascondere e mantenere segreti può definirsi rustico, in altre parti del mondo è più sistematico e scientifico. Prima di tutto occorre dire che chi custodisce segreti, cerca spasmodicamente anche quelli degli altri per usarli al momento opportuno. Sembra che russi, cinesi, arabi, turchi, controllino la rete in maniera indiscriminata, mentre nei paesi occidentali in cui c’è una parvenza di rispetto della privacy, questo controllo è massicciamente occulto. Edward Snowden ha fornito la prova di questo controllo rivelando che gli Usa hanno una struttura per vigilare su tutte le telefonate, mail e scambi informatici. Qualunque stato potrebbe commissionare un’agenzia a tal scopo predisposta che provvede a catalogare le parole chiavi riferite a specifici soggetti, siano esse pronunciate al telefono o scritte via mail.

Questa sofisticata “macchina” di spionaggio indiscriminato è lo specchio di come gli Usa vogliono controllare tutto e se pensiamo ai 30.000 dipendenti interni e ai più di 50.000 esterni che lavorano per la NSA (National Security Agency ), con una spesa di 75 miliardi di dollari l’anno, ci facciamo un’idea di quanto siano importanti i segreti per gli Americani. D’altra parte noi non facciamo niente per liberarci dalla fitta ragnatela dei controlli in cui ci siamo impigliati e lasciamo tracce evidenti di tutti i movimenti fatti. Social network, pc, decoder, carte di credito, cellulare, telecamere rivelano quasi istantaneamente, chi siamo, dove siamo e cosa facciamo. Alcune di queste informazioni le possiamo ottenere anche noi comuni mortali senza essere degli hacker. Una smart tv puo essere un grande occhio puntato su di noi, come nel libro 1984 di G. Orwell.

Qualcuno pensa che, chi non ha niente da nascondere, non deve temere questo controllo perché serve a proteggere.
Un’idea così ingenua della libertà e della natura umana è sconcertante, ma è ancora più sconcertante l’idea che qualcuno ancora pensi che governo e istituzioni siano fatti di santi, di uomini che difendono la nostra libertà e il nostro diritto alla verità.

Commenti

"Il segreto di Stato è divenuto uno strumento di dominio di prim'ordine. Il numero dei segreti di Stato che uno conosce diventa la misura del suo rango e dei suoi privilegi in una gerarchia sottilmente graduata. La massa dei dominati è senza segreti: non ha cioé nessun diritto di partecipare al potere, di criticarlo, di sorvegliarlo".
Hans M. Henzemberger

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