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Scusate… Posso Intervenire?

Ritratto di Rosa Buonanno
Inviato da Rosa Buonanno il Lun, 28/03/2022 - 20:09
Scusate… Posso Intervenire?

Alzo la mano per intervenire sulla questione della guerra in Ucraina.

Senza patirne troppo, finora me ne ero astenuta. La vita quotidiana della gran parte di noi, malgrado la drammaticità degli eventi internazionali, segue il suo solito corso e, poiché non siamo tra i fortunati stipendiati per dare opinioni sul “topic” del momento, continuiamo nelle nostre urgenti e meno urgenti faccende quotidiane, partecipando alla discussione sulle sorti del mondo, tutt’al più, con un like, un commento, un emoji, uno stato, una rissa via social.

In un periodo di stop forzato però, ho avuto il tempo di vedere dove andavano a parare certi pensieri che, come lampi, attraversavano, illuminandoli per pochi istanti, sia l’emisfero razionale che quello emotivo. Un titolo del telegiornale, l’intervento dell’esperto di turno intercettato nello zapping svogliato, un post infuocato, l’editoriale dell’autorevole giornalista del piffero che si fa più fatica ad evitare del covid, hanno generato questi pensieri che condivido con voi.
Il primo lampo mi ha “accesa” un mese fa, quando ho sentito che eravamo entrati in un nuovo stato di emergenza… Manco siamo usciti da quello della pandemia… Ma perché?

Le ragioni umanitarie richiedono che il governo decida senza passare per il Parlamento?
Ma figurarsi se si sarebbero ostacolati gli aiuti all’Ucraina.
Si è voluto evitare che il Parlamento si mettesse di traverso, rallentando l’iter di decisioni più interventiste del governo?
Forse, ma non si può tenere fuori il Parlamento in questioni che ci coinvolgono tutti. Nel bene o nel male, è il primo strumento di partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica. Silenziare il Parlamento significa silenziare gli italiani e sta’ cosa, a me, fa ribollire il sangue e non c’è ragione di Stato che mi convinca.
Certo, non ho competenze geo-politiche per avanzare pretese di partecipazione alle decisioni riguardo la posizione dell’Italia nello scacchiere del mondo, o per discutere del peso del ruolo italiano nelle strategie di spartizione del pianeta. Io però, non sono tenuta ad averle queste competenze… Voto per questo, per delegare. Delego chi ritengo abbia le qualità etiche di mettere al servizio della comunità le sue competenze, delego chi difende i principi che mi rappresentano, delego chi ha conquistato la mia fiducia con azioni improntate al benessere comune…

Sì…Lo so. Lo so ed è vero che il Parlamento, da tempo, ci rappresenta poco; è vero che i deputati e i senatori, appena siedono sugli scanni delle camere, cominciano a soffrire di un’amnesia galoppante che cancella ogni ricordo del debito etico, politico e democratico che hanno contratto con i propri elettori ed è vero che l’amnesia li colpisce anche quando devono prendere posto su quegli scanni: un giorno sono sul lato sinistro, poi su quello destro e alla fine, quando non si ricordano da dove sono partiti, approdano su quelli centrali - che su quelli non si sbaglia mai-. Malgrado tutto questo però, il Parlamento deve riacquistare le sue funzioni… DEVE!

La faccenda di inviare armi agli Ucraini e di aumentare le spese militari è stata la causa di un’altra colica emotiva insopportabile. Questa nenia che è necessario dare la possibilità di difendere l’autodeterminazione di un popolo inviando armi, mi sembra una medicina peggiore della malattia. Che poi, coloro che propagandano e appoggiano questa decisione, sono quelli che non rischiano mai niente, sono quelli che sentenziano sui diritti negati, non avendo mai dovuto sudare per conquistarne uno, sono quelli dei “sacrifici necessari” solo se a farli sono gli altri; sono quelli dell’armiamoci e partite.

Ai giornalisti dei “principi sacrosanti”; ai politici de “armiamoli e mandiamoli a morte certa”; agli opinionisti facebookiani de “bisogna prendere una posizione dura contro Putin”, a voi tutti dico: “alzate il culo dal divano, dalla scrivania, dalla poltrona televisiva e andate voi n prima linea…
Andate voi a combattere contro i giovani soldati russi, che non sono i figli degli oligarchi, non frequentano le più prestigiose università occidentali, non svernano in Spagna né organizzano aperitivi a bordo di lussuosi yatch.
Andateci voi a rispondere al fuoco cieco dei mercenari e dei nazisti a cui avete date le armi, sparando le vostre raffiche di parole vuote…

Smettetela di dispensare perle da “giusti e buoni”, smettetela di applaudire ai discorsi infarciti di slogan perché, in sostanza, l’unica cosa che voi rischiate è la lussazione delle dita per l’eccessivo digitare tweet sui vostri profili. Basta usare le parole per alimentare i venti di guerra sulla pelle dei civili Ucraini; basta usare le parole per sostenere le scelte guerrafondaie di un governo di azzeccagarbugli, che sta facendo ricadere sui lavoratori del ceto medio-basso, il disastro economico conseguente di quelle scelte. Basta farci passare per delle merde solo perché vogliamo soluzioni pacifiche per tutte le guerre!”

Basta…Fateci vivere in PACE.

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