In questi giorni di campagna elettorale, vorrei sintetizzare il mio punto di vista riguardo i post e gli articoli sul Movimento 5 Stelle fatti da molti giornali e telegiornali, e che, a mio parere hanno un implicito ma perentorio diktat comune e cioè
"dai addosso al MoVimento per qualsiasi sciocchezza, ma astieniti dal parlare delle cose gravi compiute da tutti gli altri partiti".
La rassegna stampa che i vari telegiornali fanno ne è l’esempio più esemplificativo: vengono letti i titoli e qualche rigo di un articolo, evidenziando solo una parte del contenuto, sminuendo, mistificando o addirittura qualche volta falsificando il significato della notizia stessa. Questa pratica, strategicamente, va sempre a discapito del Movimento che non può neanche rivalersi legalmente in quanto l’autore dell’articolo, negli ultimi righi restituisce la verità dei fatti, tutelandosi da denuncie senza vanificare l’effetto dirompente di un titolo degno delle peggio fake news. In pochi infatti, hanno il tempo e la voglia di leggersi tutto l'articolo o l’etica curiosità di verificare la notizia.
Altro punto dolente a proposito dei giudizi espressi sul Movimento dai media riguarda la superficialità delle risposte alla semplice domanda: cosa hai contro il Movimento? Quali obiezioni muovi ai Pentastellati?
Molti non hanno argomenti per rispondere perché in effetti non lo sanno, o adducono ragioni deboli basate su conoscenze frammentarie e assunte per «sentito dire». Per alcuni sono fascisti, per altri comunisti, contro i gay e a favore, contro o pro immigrati, analfabeti, lobotizzati dal blog.
Io però mi chiedo e vi chiedo: chi è più lobotizzato dai media, quelli che si informano, ricercando la verità in mezzo al mare di pretestuose e strumentali versioni di essa, o quelli che credono acriticamente a notizie spacciate per verità assolute da giornalisti-predicatori che con studiate strategie comunicative mirano a indirizzare il giudizio degli elettori in direzioni decise a tavolino? La maggior parte delle volte basterebbe una ricerca un po’ più approfondita, per rendersi conto che in massima parte le cose attribuite al Movimento sono false.
La rete offre illimitate possibilità di verifica e di ri-costruzione della notizia. Non tutti però, usano questo strumento, per verificare e farsi un’idea personale di quello che accade, chi per tempo o per difficoltà nell'uso della tecnologia.
La domanda essenziale che ognuno dovrebbe farsi è: chi c'è dietro questa testata, chi è il "padrone" di quel giornalista? Fatta questa domanda e trovata la risposta, avremmo forse, una visione diversa di quell'articolo. Wikipedia, ci potrebbe venire in aiuto nel rispondere alle domande sopra citate perchè ci offre la lista di tutti i finanziamenti pubblici che annualmente ricevono i giornali.
A questo punto le domande la pongo io: può un giornalista essere onesto e scrivere a sfavore del suo editore e può, lo stesso giornalista scrivere a favore di chi mette in pericolo, con l'abolizione dei finanziamenti, la sopravvivenza del suo giornale e di conseguenza del suo posto di lavoro?
I più grossi gruppi editoriali appartengono a De Benedetti, Caltagirone, Fininvest, tutti gruppi e personaggi collegati a partiti, e i loro giornali pendono a dx o a sx, per le Lobby, o, addirittura svolazzano un po’ di qua e un po’ di là come bandiere.
Non è un caso nè un segreto che siamo al 77esimo posto come libertà di stampa, e per imbarazzo sorvolo sui paesi che ci precedono nella classifica. Una fra le grosse testate giornalistiche che non percepisce finanziamenti pubblici è il Fatto Quotidiano, che di fatti è fra i pochi a mantenersi obiettivo, talora esprimendosi a favore e certe volte a sfavore dei Grillini, come è giusto che sia.
A differenza dei media tradizionali il network del MoVimento 5 Stelle è a costo zero per i contribuenti, ed è fatto dai suoi stessi portavoce. Il segreto è tutto qua. Le proposte, i programmi per i cittadini, provengono da pagine direttamente riconducibili al MoVimento 5 Stelle e raggiungono ogni giorno milioni di persone, e dietro ci sono uomini in carne e ossa, i portavoce, che con video, tweet, articoli, fanno partecipare i cittadini alla vita politica.
E’ chiaro che ogni medaglia ha il suo rovescio e che ogni cosa ha limiti e magari pure difetti, ma io per dare il giusto peso alle cose uso l’espediente di attribuire un valore, un peso specifico alle notizie, ad esempio un gossip pesa 1, un voto di scambio 8 etc.
Un'altro espediente che utilizzo è quello di fare i conti in tasca ai partiti per l'ingente somma di denaro che utilizzano per la campagna elettorale, soldi che alla fine sono sempre i contribuenti che in un modo o nell'altro pagheranno. Questo mi da un senso reale del quadro politico, seguendo ovviamente i miei parametri di valutazione.
In chiusura, sarebbe bello che tutti dessero un valore assoluto al proprio voto, a prescindere dal simbolo. Ciò comporta impegno, responsabilità e partecipazione, perchè partecipare non significa solo essere attivi sul territorio ma anche dare un voto consapevole e accurato. Dare una preferenza consapevole è un dovere oltre che un diritto e informarsi, analizzare e avere uno sguardo critico su come ci vengono propinate le notizie ci sarà utile a non rimanere disillusi accordando la fiducia a chi poi la tradisce inesorabilmente come è spesso successo nelle tornate elettorali precedenti.
Non votare è la peggiore cosa che si possa fare, perché così si favorisce chi usa il voto di scambio utilizzato dai sistemi mafiosi. Votare consapevoli limita il potere a chi compra o baratta i voti e fa promesse per assicurarsi la poltrona per sé e per i suoi.
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